Negli ultimi 15 anni, l’Italia ha introdotto, modificato e rinnovato regolarmente una serie di incentivi pensati per attrarre talenti, pensionati/e e investitori dall’estero. Sebbene l’entità e la stabilità di questi benefici fiscali siano spesso variabili – lo sappiamo, non proprio l’ideale per chi vuole pianificare con lungimiranza – rimangono ancora oggi strumenti interessanti per chi sta considerando un trasferimento o un rientro nel nostro Paese.

Quello degli incentivi per attirare talenti esteri, è un tema che mi sta a cuore: rendere l’Italia un Paese attrattivo per chi vive e lavora all’estero è fondamentale non solo per contrastare la cosiddetta “fuga dei cervelli” (termine che mi infastidisce molto… perché nessuno “fugge”- si tratta di valutazioni su opportunità, prospettive e scelte di vita), ma anche per arricchire il tessuto economico, sociale e culturale del nostro futuro.
Quando sono rientrata in Italia nel “lontano” 2018, ho sperimentato personalmente uno di questi regimi: un’agevolazione fiscale che inizialmente prevedeva una detassazione per 5 anni, poi estesa a 10 grazie a una modifica normativa non prevista al momento del mio trasferimento. Una piacevole sorpresa in un contesto normativo spesso in evoluzione.
Che tu sia una professionista italiana con esperienza internazionale, un expat in cerca di un rientro agevolato, o un pensionato straniero affascinato dalla dolce vita, questo articolo ti guiderà attraverso i principali regimi e agevolazioni fiscali oggi in vigore. In particolare, approfondiremo:
- I principali regimi di agevolazione fiscale per chi si trasferisce o rientra in Italia
- Il funzionamento del Regime degli Impatriati
- La Flat Tax per i nuovi residenti
- Il regime agevolato per i pensionati esteri
- Come capire se puoi beneficiare di questi regimi
- L’impatto sugli investimenti finanziari
- Le agevolazioni previste per l’acquisto di immobili
Overview dei principali regimi di agevolazione per chi si trasferisce in Italia
L’Italia ha introdotto diverse misure per agevolare il ritorno (o l’arrivo) dall’estero, tra cui:
| Regime | A chi è rivolto | Benefici principali |
|---|---|---|
| Regime Impatriati | Lavoratori e lavoratrici qualificati/e | Esenzione IRPEF fino al 60% del reddito (per l’anno 2025) |
| Flat Tax per nuovi residenti | Persone facoltose con redditi esteri | Tassa forfettaria di €200.000 su redditi esteri |
| Regime per pensionati esteri | Pensionati non residenti che si trasferiscono in piccoli Comuni del Sud Italia | Tassazione al 7% sui redditi esteri |
Vediamoli uno a uno, partendo da quello più utilizzato: il Regime degli Impatriati.
Regime degli Impatriati: guida aggiornata al 2025
Il Regime degli Impatriati è una misura fiscale pensata per incentivare il rientro in Italia di lavoratori e lavoratrici qualificati/e, sia italiani che stranieri, dopo un periodo trascorso all’estero. Negli ultimi anni, la normativa è stata profondamente modificata, restringendo l’accesso e rimodulando i benefici fiscali. Di seguito una panoramica aggiornata alle ultime novità normative.
1. Vecchio regime applicabile ai rientri fino al 31 dicembre 2023
Chi ha trasferito la residenza fiscale in Italia entro il 31 dicembre 2023 può ancora beneficiare delle condizioni più favorevoli del “vecchio” regime:
- Requisiti principali:
- Non essere stato/a fiscalmente residente in Italia nei 2 (o 5, in alcuni casi) periodi d’imposta precedenti il trasferimento.
- Trasferire la residenza fiscale in Italia e mantenere la residenza per almeno 2 anni.
- Svolgere l’attività lavorativa prevalentemente in Italia (lavoro dipendente, autonomo o d’impresa).
- Vantaggi fiscali:
- Esenzione IRPEF sul 50-70% del reddito di lavoro prodotto in Italia (che significa che vengono pagate le imposte IRPEF solo sul 50-30% dei redditi prodotti).
- A seconda delle annualità, possibile esenzione fino al 90% per chi trasferisce la residenza in Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna o Sicilia.
- Durata iniziale di 5 anni, ma prorogabile per altri 5 anni con condizioni aggiuntive (ad esempio, presenza di figli minori o acquisto di un immobile ad uso abitativo in Italia). La proroga è gratuita per chi ha trasferito la residenza entro il 31/12/2023, se in possesso dei requisiti (figli o immobile). Per chi è rientrato prima del 30 aprile 2019, la proroga richiede il versamento di un contributo (10% dei redditi agevolati, ridotto al 5% con almeno tre figli minorenni).
2. Nuovo Regime per i trasferimenti dal 1° gennaio 2024
Dal 2024 il regime è stato profondamente rivisto e reso più selettivo:
- Requisiti principali:
- Non essere stati/e fiscalmente residenti in Italia nei 3 periodi d’imposta precedenti il trasferimento (aumentati a 6 o 7 anni nel caso di trasferimento intra-gruppo).
- Trasferire e mantenere la residenza fiscale in Italia per almeno 4 anni consecutivi.
- Svolgere l’attività lavorativa prevalentemente in Italia.
- Possedere un’elevata qualificazione o specializzazione secondo i criteri dei D.Lgs. 108/2012 e 206/2007 (ad esempio: dirigenti, manager, ricercatori, tecnici specializzati). (FONTI 4, 5)
- Vantaggi fiscali:
- Esenzione IRPEF sul 50% del reddito di lavoro dipendente, assimilato o autonomo prodotto in Italia (imposta solo sul 50%).
- L’agevolazione si applica fino a un limite massimo di 600.000 euro di reddito annuo.
- L’esenzione sale al 60% (o la tassazione scende al 40%) se il lavoratore si trasferisce con almeno un figlio minore o in caso di nascita/adozione di un figlio durante il periodo di fruizione del regime.
- Durata e proroghe:
- Durata standard: 5 anni.
- Non è più prevista la proroga quinquennale automatica, salvo per chi aveva già trasferito la residenza entro il 31 dicembre 2023. (FONTI 1, 5)
3. Sintesi delle differenze tra vecchio e nuovo regime
| Caratteristica | Fino al 2023 | Dal 2024 in poi |
| Esenzione IRPEF | 50-70%-90% | 50%-60% |
| Durata | 5 anni + proroga 5 anni (con requisiti) | 5 anni |
| Requisiti di residenza estera | 2/5 anni fuori Italia | 3 anni fuori Italia (6-7 in caso di trasferimenti intra-gruppo) |
| Qualificazione richiesta | Nessuna specifica | Elevata qualificazione/specializzazione |
| Limite reddito agevolabile | Nessun limite | 600.000 euro annui |
Flat Tax per nuovi residenti (Art. 24-bis TUIR)
Il regime di flat tax per neo-residenti è stato introdotto dal legislatore italiano con l’obiettivo di attrarre in Italia soggetti altamente patrimonializzati e ad alta capacità contributiva. Inizialmente introdotto nel 2017, è stato poi modificato nel 2024.
Requisiti di accesso:
- Residenza pregressa: Non essere stati/e residenti fiscali in Italia per almeno 9 dei 10 anni precedenti il trasferimento.
- Trasferimento: Stabilire la residenza fiscale in Italia e presentare apposita opzione all’Agenzia delle Entrate entro i termini di legge.
Vantaggi fiscali:
- Tassazione forfettaria sui redditi esteri:
- Flat Tax di € 200.000 annui (erano € 100.000 fino al 2024) sui redditi esteri, indipendentemente dall’ammontare.
- € 25.000 annui aggiuntivi per ogni familiare incluso nel regime (invariato dal 2024).
- Durata: Fino a 15 anni dall’ingresso nel regime, non rinnovabile.
- Vantaggi collaterali:
- Esenzione da imposte di successione/donazione sui beni esteri.
- Esenzione dal monitoraggio fiscale (Quadro RW) per gli asset esteri coperti.
Regime per pensionati esteri – Tassazione al 7% per 10 anni
Questo regime si rivolge a pensionati esteri che si vogliono trasferire nel Sud Italia, e prevede un’aliquota molto ridotta rispetto a quella ordinaria per i redditi di fonte estera.
Requisiti:
- Essere titolari di redditi da pensione o altri assegni equiparabili erogati da soggetti esteri.
- Residenza pregressa: Non essere stati/e residenti fiscali in Italia nei 5 periodi d’imposta precedenti.
- Paese di “origine” dal trasferimento: provenienza da specifici Paesi con i quali sono in vigore accordi di cooperazione amministrativa (scambio di informazioni, accordi bilaterali o sovranazionali, convenzioni contro le doppie imposizioni, ecc).
- Località di “destinazione”: la residenza deve essere spostata in un Comune del Sud Italia con popolazione non superiore a 20’000 abitanti (verificare le apposite tabelle pubblicate annualmente!).
Vantaggi fiscali:
- Imposta sostitutiva dell’IRPEF (e delle addizionali regionali e comunali) al 7% su tutti i redditi prodotti all’estero.
- Esenzione dal monitoraggio fiscale (quadro RW) per gli asset esteri coperti dal regime.
- Durata: 10 anni.
Come capire se posso beneficiare di questi regimi?
Per capire se si ha diritto ad accedere al regime impatriati o alla flat tax per neo-residenti è fondamentale valutare attentamente la propria situazione personale, fiscale e patrimoniale, anche alla luce di eventuali trasferimenti passati e legami con l’Italia. In questo percorso, il ruolo del commercialista è centrale: è infatti la figura abilitata a verificare i requisiti di accesso, interpretare la normativa aggiornata, seguire la corretta applicazione del regime scelto e gestire gli adempimenti fiscali.

Accanto a questa analisi tecnica, il/la consulente finanziaria può aiutare a valutare le implicazioni economiche più ampie, come l’impatto sulla pianificazione patrimoniale, sugli investimenti o su eventuali passaggi generazionali. Lavorare in sinergia con entrambe le figure permette di fare scelte consapevoli, sostenibili e ottimizzate dal punto di vista fiscale e finanziario.
Regimi di tassazione agevolata ed investimenti – Come si rapportano?
A questo punto, tornando nell’ambito che mi è di più stretta competenza, andiamo a vedere come questi tre regimi impattano sul tema di investimenti e capitali. I diversi regimi presentati, regime impatriati, flat tax per neo residenti e regime per pensionati esteri, presentano differenze sostanziali nel trattamento dei redditi da investimenti:
- Nel regime impatriati, i redditi da capitale NON rientrano nell’agevolazione e sono quindi soggetti a tassazione ordinaria italiana.
- Al contrario, nel regime di flat tax per neo-residenti e nel regime pensionati, i redditi di fonte estera (inclusi quelli da investimenti!) sono coperti dall’imposta sostitutiva forfettaria risultando quindi esenti da ulteriori imposte italiane, salvo particolari eccezioni.
Considerate le peculiarità di questi regimi, è tuttavia consigliabile un’analisi approfondita con un/a commercialista e un/a consulente finanziaria per capire come ottimizzare eventuali posizioni estere e gli investimenti in Italia.
Esistono agevolazioni per l’acquisto di immobili per chi trasferisce la residenza?
Un’altra domanda che mi viene spesso posta è se esistano agevolazioni per l’acquisto di immobili dedicate a chi si trasferisce in Italia. Ad oggi, la risposta è NO: non esistono agevolazioni specifiche dedicate all’acquisto della prima casa per incentivare residenti esteri che si vogliono trasferire nel nostro Paese. È importante segnalare che, fino al 2023, il regime impatriati prevedeva una proroga quinquennale dell’agevolazione fiscale (con tassazione agevolata al 50%) nel caso in cui l’interessato acquistasse un’abitazione di proprietà in Italia. Tuttavia, con l’entrata in vigore del nuovo regime impatriati nel 2024, questa possibilità non è più prevista.

Restano comunque valide le agevolazioni legate al cosiddetto “Bonus Prima Casa”, applicabili a tutti i residenti che acquistano un immobile da adibire ad abitazione principale, a determinate condizioni. Tra i benefici previsti, rientrano l’imposta di registro ridotta al 2% (anziché al 9%) se si acquista da privati, IVA agevolata e imposte ipotecaria e catastale fisse. Per accedere al bonus, l’acquirente deve stabilire la residenza nel comune in cui si trova l’immobile entro 18 mesi dall’acquisto.
Ti stai trasferendo in Italia e hai bisogno di una mano per districare le tue finanze? Se stai valutando un trasferimento in Italia, una corretta pianificazione finanziaria è fondamentale per sfruttare al meglio i benefici fiscali e tutelare il tuo patrimonio nel lungo periodo. Contattami per una consulenza personalizzata: analizzeremo insieme opportunità, rischi e strategie di investimento più adatte al tuo nuovo scenario di vita.
Costruire oggi le basi del tuo futuro ti permetterà di viverlo con maggiore libertà e serenità.